
Da oggi voglio fare solo quello che non mi piace.
Share
(ovvero: quando dietro un “non mi piace” si nasconde un “non lo so fare”)
È prassi — soprattutto per chi ha uno spirito rock, un po’ anarchico — dire: “Voglio fare solo quello che mi piace.”
E via con i grandi rifiuti.
"Non mi piace correre."
"Non mi piace usare il flash."
"Non mi piace fotografare questo o quello.”
"Venezia è bella, ma non so se ci vivrei."
Ma siamo proprio sicuri che sia sempre solo una questione di gusto?
La verità è che, spesso, dietro un “non mi piace” si nasconde un “non lo so fare” o “non ci ho mai provato davvero”.
E chissà quante volte, per semplice ignoranza (nel senso più neutro e umano del termine), abbiamo perso l’occasione di scoprire un talento nascosto o affinare qualcosa che poteva già essere nostro.
Questa mattina io e Alice eravamo in quella tipica energia da lunedì: scazzate, svogliate, ognuna con una mezza scusa pronta per dare buca al nostro solito incontro.
Ma la verità è che ci conosciamo troppo bene per cascarci. Abbiamo deciso di fidarci del fatto che sarebbe valsa la pena, anche solo per il caffè.
E così è stato.
Solo che invece del caffè… abbiamo aperto un tutorial su quel maledetto flash a slitta che per anni abbiamo evitato come si evita il karaoke aziendale a Natale.
E… sorpresa: ce ne siamo innamorate.
Si è aperto un mondo. Nuove idee, nuove visioni, nuove soluzioni.
Siamo passate dal “non fa per me” al “e se questa fosse la chiave per una nuova alchimia visiva?”
Per questo oggi mi sento di dire:
Da oggi vi invito a fare anche quello che non vi piace.
O meglio: provate anche solo una volta a settimana a fare qualcosa che d’istinto vi fa storcere il naso, perché lì dentro potrebbe nascondersi un pezzo dimenticato del vostro talento.